OGNI GIORNO IL TUO DESTINO CAMBIA

Ogni giorno il tuo destino cambia, cambiano le informazioni che ti formano il pensiero, i sentimenti che ti accarezzano o ti spezzano il cuore. Cambia lo scenario in cui ti poni e ti proponi, cambia il tuo ruolo nella recita infinita della vita: un giorno regista, un'altro protagonista, un'altro ancora semplice comparsa.
C'è il momento del silenzio, assordante x te ma per gli altri solo silenzio; poi ci sono i giorni in cui la rabbia hai voglia di urlarla in faccia al mondo e poi c'è la ragione che analizza, placa e ricompone gli equilibri e si ricomincia da capo.



























































venerdì 13 aprile 2012

Mura








Mura

Senza riguardo, senza pudore né pietà,
m'han fabbricato intorno erte, solide mura.

E ora mi dispero, inerte, qua.
Altro non penso: tutto mi rode questa dura sorte.

Avevo da fare tante cose là fuori.
Ma quando fabbricavano fui così assente!

Non ho sentito mai né voci né rumori.
M'hanno escluso dal mondo inavvertitamente



Costantino Kavafis 







mercoledì 11 aprile 2012

Parole

  PAROLE 




  
Infinite parole, che si inseguono che si rincorrono, che si accarezzano, che amoreggiano, abbracciandosi l'un l'altra quasi danzando su una pagina bianca che parla di noi , di ciò che siamo, di ciò che vorremmo essere, di ciò che dentro di noi anima ...i nostri sogni , le nostre emozioni, i nostri desideri più grandi , più intensi...
Parole che rimbalzano piroettando nell'infinito verso spazi eterni o fugaci, verso uditori sordi o acuti, che sfiorano i nostri pensieri come viandanti pronti a ripartire verso il loro viaggio o come viaggiatori pronti a soffermarsi ad ascoltare ...
Parole...che a volte non dicono nulla, ma che spesso dicono ciò che la nostra voce afona non sa dire...mille parole che scaturiscono da mille pensieri e da una sola anima che sente e che batte ....
Parole che possono comporre dolci melodie, poetiche sinfonie ,suoni di arpe e violini, così come possono irrompere crudeli e cupe, forti e sprezzanti, taglienti e di ghiaccio...ma per molti in fondo sono solo parole...
... che aleggiano nell'aria, che lasciano il tempo all'istante, all'attimo fugace che le compone, al momento che le si osserva e che si trattengono sull'onda del nostro sguardo, che veloce le sfiora...ma quelle parole per chi le coglie, per chi sa trattenerle, sa guardarle, sa interpretarle...assaporandone l'essenza la loro autenticità e maestosità sono molto di più.
Quante le parole scaturite dal dolore, quante quelle scaturite dall'amore, quante che ci appassionano, che ci trattengono, che ci costringono a fermarci...quante le parole e i giri di parole, che ci hanno sorpreso e quante parole ancora abbiamo imparato, abbiamo tenuto con noi nel cuore o stracciato, cancellato per sfuggire a un ricordo o semplicemente allo specchio di ciò che siamo... a ciò che abbiamo sentito appartenerci.
Ma le parole non muoiono, possiamo abbandonarle, possiamo sfuggirle, possiamo spazzarle via, disprezzarle, ma in fondo tutto ciò che disprezziamo ci appartiene maggiormente perché intimamente è ciò che amiamo di più, come ci appartengono le parole che condividiamo, quelle parole che fanno parte di noi e di coloro che scrivono per chi con un batter di ciglia le legge e le abbandona ...o per chi le conserva con se nel tempo...
Perché loro...le parole fanno parte del tempo, di quel passaggio di giorni, ore e minuti che compongono quella che è la vita...quel bellissimo viaggio che si intraprende e che continua a stupirci, a regalarci forti emozioni, sentimenti e dove noi, ballerini sul mondo, che percorrendolo ne assaporiamo, le sfumature, i colori, gli odori, le fragranze più intense delle cose che tocchiamo , con le parole facciamo rivivere ciò che proviamo, che viviamo e che sentiamo...nel giocare con gli istanti , nel vivere gli attimi a volte fuggenti della vita.
Allora le parole vibrano come ali di farfalle in cerca di un  luogo, di un fiore, di un foglio bianco dove poggiarsi e dove prendere forma, dove stanche di restare solo pensieri vanno in cerca di compagnia...e trovando il fiore più bello si posano in attesa di essere guardate e forse amate da chi crede nelle parole nel loro significato più intrinseco, più vero, da chi non le usa per il gioco dell'apparire, ma per chi ha voglia di raccontare l'essenza dell'essere.

martedì 14 febbraio 2012




Un giorno mi sono detta: "Vai..."
Non avevo speranze di aprire porte d'arcobaleno
o cavalcare onde verdi
col sorriso pieno di sogni taciuti e ascoltando il mio cuore
ho costruito castelli che non avevano fondamenta
sabbia che crollava attorno a me
amare
sperare nascondere ciò che volevo veramente
e così nessuno ha capito
ma io sono ancora qui.
E allora mi ascolto…
come una pazza mi parlo
Cosa posso costruire?
Posso dare un senso a questo vuoto?
I giorni passano...
di me resterà il silenzio dopo il rumore
e poi un rumoroso silenzio
Luce
Aria
respiro che non avrà un battito
e quel battito segnerà le mie pagine..
leggi questo...
dentro ci sono io
resisto... nel nulla
 
...vivo…


























lunedì 31 ottobre 2011

Aspetto.... l'alba...

 

Lontano, sull'orizzonte,
Vedo tuoni e lampi, aspettano solo me.
Cammino lungo la riva dei miei ricordi
cercando la verità del mio tempo.
Ho lasciato impronte indelebili, incancellabili,
segno di una vita passata
a contare gli errori
a piangere per sole illusioni.

Ci sono venti che soffiano forti sulla mia testa,
scuotono ogni mio pensiero.
Si insinuano nell’anima
a frustare una vita spenta.
Sono ferma in un bivio,
sola,
con l'anima sigillata nell'attesa.
Aspetto.... l'alba...

domenica 9 ottobre 2011

A mia madre

(io e mamma quando avevo 4 anni)



“Se un giorno mi vedrai vecchia, se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi … abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose … non mi interrompere … ascoltami, quando eri piccola dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finche non ti addormentavi. Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare … ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perchè non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico, ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso … dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire ….. la cosa più importante non e’ quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti. Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. Quando dico che vorrei essere morta … non arrabbiarti un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive. Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te. Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te. Ti amo figlia mia"
Questo è ciò che ogni vecchio genitore vorrebbe dire ad un figlio ma forse non trova parole per farlo. La vecchiaia porta con se timori e pudori che la giovinezza non può conoscere ma provate ad immaginare queste parole uscire dalle labbra di vostra madre e abbracciatela forte. Anche un abbraccio silenzioso è una dolcissima risposta d’amore e forse lo facciamo troppo poco

domenica 18 settembre 2011

La mia anima di mare

Finalmente sono tornata al mare!

Da troppo tempo non respiravo più i suoi profumi, non mi ricaricavo della sua potenza.

Il mare per me è sempre stato come un richiamo ancestrale, un bisogno prepotente di rientrare in contatto con l'acqua infinita Ultimamente quasi non riuscivo più a sentire la sua voce ma ora eccola di nuovo.

Un sussulto lieve un’ onda lenta che viene da lontano, dal fondo dell’anima…ma la sento.

Forse adesso ce la posso fare!

Devo far risalire la marea che c'è dentro di me, emozione, forza........vita.




Richiami

È il tempo, è la vita che ci dà la forza di guardare sempre avanti
che ci fa vivere di fronte a una speranza e ci crea nuovi orizzonti nel futuro
E’ la libertà della vita che si tramuta in cuore e ci fa gioire.
È il sorriso di un delfino che ci sussurra l'infinito,
il buio dei confini, la luce degli abissi, il mare dell'amore e l'amore del mare.
E’ il canto soave della balena che unisce in se maestosità
e leggerezza ,serenità e timore, potenza e melodia
È l'immagine serena di un beluga che nuota che si fa veicolo
della fantasia, bizzarra, profonda, infinita, reale, sonora...
E’ quel tenace gabbiano che vuole volare, librarsi nel cielo, garrire lontano.
Ali per volare, ali per pensare, ali per viaggiare, ali per nuotare veloce,
ali per accudire il mare, ali blu, ali di manta, ali di pace
e di echi profondi, di spazi grandi e piccoli granelli, di rocce dure ed alghe allegre,
ali per la vita che vibra, che frastorna ….che ci chiama.



   

lunedì 12 settembre 2011

Karma



Karma - parola sanscrita che significa "azione" - è la teoria secondo la quale ad ogni azione corrisponde una reazione di natura similare. Una legge immutabile alla quale tutti noi siamo soggetti: raccogliamo ciò che piantiamo.
 In questo senso la nostra vita è "predestinata": noi stessi creiamo il nostro destino in base ad atti, pensieri e posture mentali passate, e siamo responsabili per noi stessi.
Anche se soggetto a questa legge spirituale, l'essere umano, nel suo accrescimento e sviluppo, sfrutta una libertà di scelta quasi illimitata. 
Questo concetto di Karma porta con sé le affascinanti sfumature del significato essenziale della vita: tutti noi stiamo qui per apprendere lezioni lungo il cammino del perfezionamento, e passiamo per differenti esperienze per poter ottenere quella comprensione che ci permetta l´evoluzione personale.
L'interpretazione karmica della Carta Natale di un individuo ci permette di decifrare il perché la personalità è quasi sempre impregnata di abitudini e tendenze innate, le quali si rivelano come comportamenti  imprigionando l'individuo piú che  liberarlo. Inoltre contribuisce a rivelare il significato della lotta contro tali tendenze, al fine di riscattare una reale libertà di fronte al significato della vita e del "destino".
Il delineamento Karmico é suddiviso in due parti:

1) Il cammino dell´anima, copresenza di passato e futuro;
2) Karma vero e proprio, cioé profilo della personalitá.

Per quanto riguarda il primo, esso consiste nel contenuto piú profondo del subcosciente umano: il "passato" congenito e anteriore a questa vita e che si ripete in questa, ossia il condizionamento che deve essere superato e le lezioni che debbono essere apprese per . realizzarsi (Karma),
ed il "futuro" rappresentato dalle nuove esperienze ancora non tentate, aree di espressione  più elevate da essere raggiunte nella attuale vita .
È il cammino dello sviluppo dell' "anima": l' Uomo non raggiunge il suo futuro se non impara a liberarsi del suo passato, costituendo questo passato le catene della sua prigione karmica. 
Tutto ciò ha a che vedere con il modo con cui viene affrontato e superato il karma negativo e come, allo stesso tempo, vengono create ed accettate le ricompense del karma positivo.
Il profilo della personalitá riguarda:  memoria e abitudini relative ad esperienze passate che non sono ancora state risolte. Queste memorie sono tanto intense che, per la persona, sembrano costituire il presente;
il tipo di contatto che esiste tra la personalità e l'ambiente esterno o Karma Impersonale (secondo la definizione di C.G.Jung): il Karma collettivo, della famiglia, della società in cui viviamo.
 Due fattori sono importanti e debbono essere costantemente analizzati e valutati da parte della persona: il primo é la nozione del proprio senso della vita  come l'individuo vede e reagisce alla Legge del Karma - ossia essere consapevole che raccoglierá cio´che avrá piantato, lavorando in accordo con la Sorte; il secondo fattore é costituito dalle responsabilità dell'individuo come membro di una societá, dagli impegni legati alla filosofia di vita sopra indicata, ed ai mezzi concreti per mettere in pratica questa filosofia.
Bene! detto questo chiudo aggiungendo.....

che si tratti di Karma, di Destino di Fortuna o di Sfiga....è tutta la vita che ci provo ad aggiustarlo in tutti i modi

Ma Cazzo... POSSIBILE CHE NON CI SIA ANCORA RIUSCITA?????!!!!!!!!!


lunedì 22 agosto 2011

il diritto dell’uomo “a ribellarsi alla oppressione ed alla tirannide”!



I "ribelli" libici hanno conquistato Tripoli.

Inevitabile per una pacifista come me (che aborro ogni guerra  come principio) domandarsi
quanto sia giusto conquistarsi la libertà sempre con la violenza, se non ci siano veramente mai altre possibilità. Allora mi sono ricordata ( e sono andata a rileggerlo) cosa diceva Kant

“Umanità è dignità”

Emmanul Kant, filosofo tedesco, meglio di ogni altro ha reso l’idea del concetto di “dignità della persona” (o “dignitas”): non a caso straordinario pensatore a cui si devono, in gran parte, le teorie moderne a fondamento del riconoscimento universale dei diritti umani (il cui rispetto Kant fa coincidere proprio con la tutela della dignità umana).
Per il filosofo tedesco “l’umanità è essa stessa dignità”, ossia: 

- l’uomo non può mai ridursi ad essere trattato dall’uomo stesso come un semplice “mezzo”       
- bensì deve essere trattato sempre anche come un “fine”.  

“L’uomo considerato come persona -sostiene Kant- è al di sopra di ogni prezzo”, ossia non può mai essere considerato come un “mezzo” (né per fini altrui né per fini propri!).
La dignità dell’uomo, dunque, consiste in un “valore intrinseco assoluto” che impone a tutti gli altri esseri ragionevoli (ossia umani) il rispetto:

 -  sia della propria persona 
 -  che della persona altrui (con cui ci si deve misurare alla pari).

“Il rispetto che ho per gli altri -scrive Kant- è il riconoscimento della dignità che è negli altri”:

- disprezzare gli altri, pertanto, è negare il rispetto dovuto in generale a qualsiasi uomo!

Partendo da tali presupposti, Kant arriva a sostenere che è contrario al concetto di dignità persino punire in modo disumano l’uomo più maligno che esista: “pene infamanti disonorano tutta l’umanità”!
Il pensiero kantiano, in realtà, non è del tutto nuovo nella storia dell’uomo: a tratti, anzi, sembra la traduzione in termini filosofici di idee già espresse nei Vangeli, ove Cristo esorta ad amare “il prossimo tuo come te stesso” (Matteo, 22,39) ed a considerare l’altro alla stregua del proprio io!
Nonostante ciò, Kant non può essere considerato un fautore della “non violenza” o del pacifismo “in assoluto” (“senza se e senza ma”, si direbbe oggi!).
Per il filosofo tedesco, infatti, dovere di ogni essere umano è:

-   non solo rispettare la dignità altrui 
-  ma anche rispettare (e far rispettare) la propria dignità!

Ragion per cui l’appello di Kant non è affatto un invito alla rassegnazione o alla sottomissione alle ingiustizie ed ai soprusi: egli, infatti, considera non solo un “diritto” bensì un “dovere” rifiutare di asservirsi a chiunque tenti di usarci come mero strumento nelle sue mani, negando la nostra qualità umana di “persona”!
Finanche nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (art. 3), così, si giungerà a riconoscere

- il diritto dell’uomo “a ribellarsi alla oppressione ed alla tirannide”!

(pensieri tratti dagli scritti kantiani “Fondazione della metafisica dei costumi” del 1785 e “Metafisica dei costumi” del 1797).

Questo vale sia per le rivoluzioni
che per il libero diritto alle migrazioni!


domenica 21 agosto 2011

Ogni desiderio ci lega a se...


 

Desiderare è un pò come mettersi li ad aspettare...
magari l'oggetto del desiderio non c'entra per niente, oppure solo in minima parte.
E' l'apertura... quando ti metti a chiedere, ciò che crea il vuoto; quella
richiesta che deve essere soddisfatta, quella domanda che attende risposta...
E' questo quello che lega al tormento, solo il desiderio di essere
colmati della nostra mancanza che abbiamo avuto il coraggio o
l'incoscienza di mostrare al mondo,ma, cosa più importante,
che abbiamo mostrato e reso reale a noi stessi.
Un certo momento ti dici: mi manca questo, mi manca quello… ecco
cosa vorrei...
Finche tieni questo pensiero chiuso tra le mani, finche resta solo tuo,
finche lo proteggi, resta in quel limbo, lì dove sono tutti i sogni,
in quella irrealtà che non sconfina, che non fa male.
Un bel giorno però ti apri, chiedi... e cominci ad aspettare.
Aspetti che il tuo desiderio venga soddisfatto.
Soffri di questa mancanza perchè con l'apertura ti sei reso vulnerabile
e cominci a soffrire di un male che non ha ragione d'essere, come non
ce l'hanno tutti quei pensieri che invece di saziare, affamano.
Pensieri che saziano...solo di questi ci si può nutrire veramente.
Li riconosci subito...dilagano dolcezza nel cuore, non contengono
domande,non aspettano niente, attraversano l'anima e ricuciono ogni
tuo strappo, riuniscono tutte le tue frammentazioni.
Pensieri che saziano, di questi ho bisogno... e questi sto aspettando,
giorno dopo giorno in una solitudine che è pienezza... che è vita.



venerdì 19 agosto 2011

A mio padre

I vecchi...un passato di dolore e sofferenze, i vecchi...un presente di emozioni perse e occhi vuoti d'amore...i vecchi... un futuro che non gli appartiene...fuggono tra le stelle e un bicchiere di vino amaro
                                                 
Amarezza

Non c’è bisogno di dare
La parola alle tue labbra
Te lo leggo negli occhi
Mentre bevo con te l’amarezza
Che ti avvelena il cuore
Guardando il tuo animo ferito
Senza più lacrime
Agli angoli degli occhi
Lasci cadere i sogni di padre
Rimpianti di vita passata
Sprecata su sogni incompiuti
Mentre raccogli con lo sguardo
Immagini di fallimenti
Come In una fotografia sbiadita
Nel silenzio vagano i pensieri
E tu grande quercia
Ti accartocci come foglia
Il dolore è muto….non è orgoglio
 è silenzio che morde.

     



giovedì 18 agosto 2011

Questo è l'unico posto dove  vorrei essere in questo momento
non ci sono alternative...o li...o a casa mia.


E infatti sono a casa!

E' ora di cambiare musica....


Quando ti ritrovi a dire: “adesso basta… adesso è troppo” questo troppo sembra proprio deriderti e imperterritodivertirsi a sfidarti .Vorresti opporti con tutte le tue forze ma i tuoi fragili sforzi sembrano incrementare soltantolasua prepotenza e ti ritrovi malgrado le fatiche, i ripetuti e sempre fallimentari tentativi di riprendere in mano iltuodestino, a doverti piegare al suo volere a trascorrere la tua vita costantemente legata ad un filo in precario equilibrio
A volte vorresti che quel dannato filo si spezzasse, catapultandoti nel buio dell’oscurità…che ora come ora non ti spaventa affatto.
Poi in uno slancio d’amore x te stessa (recuperato chissà dove) ci riprovi ancora una volta…
“Il meglio forse è solo dietro l’angolo” un ultimo sforzo, ti dici, e ricominci a camminare, finendo per sentirti come una turista che per caso si ritrova in un luogo tragicamente deserto ma ode giungere note lontane.
Sono le dolci note di un pianoforte che non scopri mai dove si trova…
La sua musica ti prende e ti scuote nel profondo riesce a farti ancora sognare ad illuderti ma sembra proprio che tu sia l’unica ad udirle. Seguendole perdi nuovamente la strada. I tuoi sono i patetici tentativi di una donna sola, spaurita, immersa in un totale stato di in certezza dove i pensieri e le illusioni producono solo confusione …ma continui a seguirle quelle maledette note. Vorresti afferrarle con le mani per imprigionarle nella tua vita…per sempre. Vorresti imprigionare ciò che non hai…una musica che renda leggero il tuo essere che lo liberi da pensieri che non ti appartengono e che soprattutto che non ti rappresentano. Una musica che soave aleggi fermandosi laddove ci sia qualcuno in grado udirla, accoglierla, afferrando il senso più accorato di quelle note.
La musica interiore nasce dalla parte più profonda e intima di chi la compone, poi si espande
si dilata e vaga per unirsi ad altre in sempre nuove melodie, purtroppo però, attraversando prove immani e cuori sordi si disperde, si indebolisce, poco a poco rinuncia al suo vero contenuto mutandosi infine in un sibilo che perde la sua intensità e il suo significato.
E’allora che ti rendi conto di non essere altro che un’inutile nota stonata di un pentagramma privo di senso.
Forse è arrivato il momento di raccogliere le tue note, di prendere in mano il tuo insensato pentagramma, pensare ad un altro modo di comporre il brano della tua vita…
che, se vuoi far pervenire agli altri la tua melodia…
E'
giunto
il
tempo
di
cambiare
musica





martedì 16 agosto 2011

Bolle di sapone colorano i nostri sogni




Bolle di sapone colorano i nostri sogni
che volano leggeri al vento dei pensieri.
Bolle di sapone le nostre vite e le nostre speranze
che effimere si dissolvono a volte in pochi secondi.
Seguendo le volute dei pensieri
sulla direzione da dare alla propria vita
talvolta c'è rischio di perdersi dimenticandosi di viverla
Eppure ogni tanto è bene lasciar riposare i pensieri
sotto una coltre di oblio
dove il dolore è solo un piccolo rumore ovattato
............................lontano dal cuore.